Si respira l’attesa per questo che è considerato un evento, così come fu un evento sentire le note di “Da casa mia si vede il mare” la canzone che Giorgio Faletti scrisse all’Elba pensando alla sua isola e alla sua Capoliveri. Questa sera il “Cinema Teatro Flamingo” tornerà a respirare l’atmosfera, i sentimenti, le emozioni che Faletti sentiva, percepiva e infondeva nei suoi “lavori”, opere dell’arte contemporanea.
“Sentimenti profetici sembrano aver animato Giorgio quando decise di scrivere questo spettacolo – ci dice Massimo Cotto, scrittore, giornalista e amico di Faletti che ha vissuto con lui le fasi della realizzazione de “L’Ultimo giorno di sole” – Ma in realtà lui non sapeva del suo male. Oggi penso che da artista, nell’inconscio, nel suo intimo, percepisse che ci fosse un “vento che non andava… “ ed è nato questo capolavoro.
Tutto quello che Giorgio ha fatto nella sua vita – prosegue Cotto – è avvolto dalla grandezza, dalla monumentalità, ma l’aspetto che più colpisce è che lui fosse in grado di passare attraverso registri diversi, una necessità, per lui, forse, che gli ha permesso di produrre cose uniche, mai “normali”, come questa”.
Musica, testo, emozioni, c’è tutto questo in “L’ultimo giorno di sole” che racconta i mille volti del sentimento di chi di fronte all’inquietante consapevolezza che il “Mondo sta per finire” si trova a dovere prendere una decisione, “la” decisione: seguire il branco o dare l’ultimo colpa di coda e “Dire – sottolinea Cotto – “Io la finisco a modo mio!””
Ironia e dramma saliranno sul palco del Flamingo in questo doppio appuntamento con lo spettacolo di Giorgio Faletti e ad interpretarli sarà lei, la “Musa ispiratrice” di Faletti, l’attrice Chiara Buratti a cui l’artista ha voluto dedicare interamente questo lavoro.
“Vedere Chiara recitare dal vivo è stata per Giorgio la vera ispirazione – spiega Massimo Cotto, che è anche marito dell’attrice -. Per lei è stato scritto questo spettacolo e sul palco sembra davvero che Chiara sia un tutt’uno con il sentimento che Giorgio ha messo nel realizzare questo lavoro”.
“Giorgio era sempre attento a tutto quello che gli accadeva intorno. Non sapeva mai da dove poteva arrivargli l’ispirazione – ci spiega Roberta Bellesini, moglie di Giorgio Faletti – voleva cogliere ogni momento intensamente anche per questo. Fu così anche quando vide Chiara sul palco. A volte poi sembrava assentarsi, ma in realtà erano i momenti in cui rielaborava e forse già pensava a quello che avrebbe voluto realizzare”.
“Per me – ci dice Cotto – Vedere Chiara ogni volta recitare in questo spettacolo è una grandissima emozione: mi tornano in mente le prove fatte qui all’Elba con Giorgio, come sono nate le canzoni e come venivano rappresentate”.
Chiediamo a Roberta e Massimo cosa hanno provato la prima volta che hanno visto rappresentato “L’ultimo giorno di sole”.
“La fortissima emozione che mi ha suscitato l’attesa dell’inizio dello spettacolo ad Asti è indescrivibile – dice Massimo – C’era un tasso di “pericolosità altissimo” – sottolinea sorridendo – Il pubblico era preparatissimo e attentissimo. E’ stato meraviglioso vedere la commozione vera nella gente. E’ stato un bellissimo momento”.
“Per me il coinvolgimento emotivo è, sempre, fortissimo: nel testo, soprattutto – ci dice quasi commossa Roberta – letto e riletto e che poi ha preso vita sul palco attraverso Chiara. La mia prima impressione da spettatrice è stata che Chiara fosse come posseduta da Giorgio. Mi sembrava di vedere Giorgio lì in quel momento con lei. E’ quasi inspiegabile. E c’è una scena, “Confessioni di un pianoforte” che per me è indescrivibilmente emozionante, unica. Queste emozioni le rivivremo questa sera ed è anche grazie all’Associazione MaggyArt di Capoliveri che ha organizzato questo doppio appuntamento che tutto questo sarà possibile. A loro va il mio personale ringraziamento”.
“Avverto un misto di grande adrenalina, gioia, attesa per questa sera – ci dice emozionata Chiara Buratti protagonista dello spettacolo, che abbiamo raggiunto telefonicamente – Capoliveri non è un luogo a caso. Come ad Asti, qui si respira la presenza di Giorgio ed i ricordi sono tanti e forti. E poi c’è il rimpianto, il rimpianto di non poter salire in scena insieme con lui su questo palco. Non vedevamo l’ora di portarlo qui insieme e il destino non ce l’ha permesso.
Due anni fa avevamo iniziato a lavorare a “L’ultimo giorno di sole” proprio qui a Capoliveri e sarebbe stato meraviglioso recitare in questo teatro insieme.
L’Elba era nel suo cuore. L’aveva scelta, credo, perché era il suo rifugio, il luogo dove poteva ritirarsi in solitudine e tranquillità e lavorare con degli scenari unici davanti a lui, come il mare della sua canzone. E l’Elba c’è in questo spettacolo. La protagonista va sulla cima di una collina…è la trasposizione di quest’isola.
Chi verrà a Capoliveri a vedere “L’ultimo giorno di sole” dovrà venire senza pregiudizi, libero nel pensiero e guardare lo spettacolo con un sorriso e con la speranza….la vera essenza di questo lavoro, per me uno dei più positivi che Giorgio abbia mai scritto ”.
(di Lucia Soppelsa)