La Madonna con Bambino e Santi è ritornata a Capoliveri

Continua nella Chiesa di Santa Maria Assunta di Capoliveri il percorso virtuoso che in due anni ha consentito di riportare alla originaria bellezza, mediante calibrati interventi di restauro, ben quattro preziosi manufatti in stato di conservazione precario o non soddisfacente.

Capoliveri (Foto Comune di Capoliveri)

Capoliveri (Foto Comune di Capoliveri)

Si cominciò nel 2013 con il bel Crocifisso ligneo del XVII secolo, recuperato nel 2013 dalla restauratrice Monica Chiessi di Portoferraio.

Poi è stata la volta di due importanti dipinti a olio su tela, il cui restauro è stato curato da Silvia Zecchini: il primo è una Annunciazione del XVII secolo, il secondo è una Resurrezione che sul retro della tela porta firma e data (“Amedeo Frattini dipinse l’anno 1905”).

Oggi la stessa restauratrice ha portato a termine con successo, sotto la direzione di Amedeo Mercurio, funzionario storico dell’arte della Soprintendenza alle Belle Arti di Pisa e Livorno, una delicata operazione di consolidamento, di pulitura e di ritocco su una grande tela del Seicento raffigurante la Madonna con Bambino, S. Andrea con la tipica croce a X e S. Mamiliano che porta al guinzaglio un piccolo drago alato (simbolo del paganesimo) ormai domato.

Piuttosto impegnativo si è presentato il lavoro di pulitura perché la vernice protettiva si era palesemente alterata in tono giallo-bruno e il film pittorico, come si può notare dalla foto, era coperto da stratificazioni di sporco e muffe che ne offuscavano non pochi particolari impedendo una lettura corretta dell’insieme.

La tela, inoltre, non era priva di lacune e la loro reintegrazione materica è stata fatta per tramite di uno stucco composto da gesso di Bologna e colla animale dato a pennello, portato al livello dell’originale e adeguato all’area circostante mediante l’imitazione di superficie.

Il quadro prima e dopo (Foto Camminando.org)

Il quadro prima e dopo (Foto Camminando.org)

Tali zone sono state dipinte in leggero sotto tono con colori a tempera.

L’intera superficie del quadro è stata poi sottoposta per tre volte, a intervalli di 48 ore, a verniciatura a pennello con vernice mastice. Ora si può ben dire che il composito dipinto ha riacquistato colori e bellezza originari.

Anche questa volta il restauro del quadro e della relativa cornice è stato finanziato interamente dalla nota azienda “Nykor Pilot Pen Italia” (con sede a Bologna), nella persona del suo Presidente, dott. Piero Tomassini, innamorato dell’Elba e delle sue bellezze naturali e artistiche.

E’ giusto e doveroso sottolineare che dell’intero percorso di valorizzazione è stato interprete, con passione e competenza, il parroco di Capoliveri don Emanuele Cavallo il quale, dopo aver favorito in ogni modo l’avvio dell’intero programma di restauri, ha seguito con amorevole attenzione tutte le sue fasi.

Articolo di Fabrizio Prianti

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