A pochi giorni dalla triste notizia della scomparsa di Giorgio Faletti, Capoliveri ricorda l’artista con due eventi organizzati in paese.
Il primo appuntamento sarà venerdì 11 luglio, ore 22.00, al Teatro Flamingo dove verrà proiettato un video su la figura di Giorgio Faletti commissionato dall’Amministrazione comunale a Tele Elba.
In un’ora sarà ripercorsa la sua carriera e saranno trasmessi i più bei ricordi riguardanti l’amico di Capoliveri.
L’apertura al pubblico sarà per le ore 21.00.
Il secondo evento è programmato per domenica 13 luglio, nella chiesa parrocchiale di S. Maria Assunta.
Durante la celebrazione della messa domenicale delle ore 11.00, sarà dedicato un ricordo ufficiale a Giorgio Faletti.
Il parroco don Emanuele Cavallo e il sindaco Ruggero Barbetti ricorderanno in una commemorazione ufficiale congiunta il grande artista, cittadino onorario e amico di Capoliveri.
Alla fine della funzione religiosa saranno riproposte le note della canzone “Da casa mia si vede il mare” da lui scritta e musicata per la “sua” Capoliveri e il suo meraviglioso mare.
“Da casa mia si vede il mare”
C’è una chiesa fra gli ulivi c’è un pezzetto di mare
c’è una barca in mezzo al golfo con un pesce da pescare
e un antico galeone appoggiato sul fondo
con ricchezze che appartengono per sempre a un altro mondo
e c’è un uovo dentro un nido sulla costa dei gabbiani
costruito con la paglia e con gli scarti degli umani
e io lo so che questa è un’isola
e io lo so che questa è un’isola
e io lo so che questa è un’isola che c’è…..
C’è un cespuglio di lentischi a due passi dal mare
con la polvere che sale su una strada da asfaltare
ed un rosso tramonto che s’appoggia al paesaggio
mentre al molo un pescatore tratta il prezzo dell’ingaggio
c’è una nave da crociera che si muove all’orizzonte
e non sa con la distanza la bellezza che ha di fronte
e io lo so che questa è un’isola
e io lo so che questa è un’isola
e io lo so che questa è un’isola che c’è……
C’è in un cane che appartiene alla gente del paese
nell’estate che promette di durare ancora un mese
c’è nel tempo c’è nel vento
c’è nel ventre spinto in fuori delle vele colorate
nell’inverno che ha il sapore delle cose abbandonate
nel salmastro verso terra
nel ligustro di una serra
in primavera
C’è la ruggine ferrosa di miniere a cielo aperto
ed un panno di vigogna quando il cielo è più coperto
e c’è il fumo degli incendi sulla grande montagna
che si vede da lontano fino in fondo alla campagna
c’è la notte da scoprire e poi c’è il giorno da inventare
io lo so perché da qui ch’è casa mia si vede il mare
e io lo so che questa è un’isola
e io lo so che questa è un’isola
e io lo so che questa è un’isola che c’è….che c’è….. che c’è