Romana di nascita, Daniela Tombà si divide tra il mare dell’Elba e l’archeologia della sua città.
Ho avuto il piacere di incontrarla anni fa, frequentando gli ambienti che abbracciano l’arte e la sua espressività, proprio qui, sull’Isola d’Elba.
E quante volte ci siamo incrociate all’interno di manifestazioni o durante la cura di alcune esposizioni.
Ho intervistato Daniela nel centro storico di Capoliveri, davanti alle sue opere, i suoi quadri, in un “chiasso”, il vicolo Piave, a metà tra un fiabesco silenzio e il caotico vociare delle notti estive.
Il tratto dei suoi pennelli parlano di lei, del tempo, della nostalgia del passato.
Tanta è la passione, grande la volontà.
Daniela si esprime tramite le sue intense forme, le conchiglie colorate, gli scorci sul mare, dove possiamo leggere la solitudine, la pace e il desiderio di collocarsi tra la propria identità di donna e la pace della natura circostante, con simbolismi e visioni talvolta molto profonde e personali, molto femminili.
Comprendo molto bene la necessità di esprimersi e comunicare tramite delle immagini ricreate, con simboli che nascono da un’interiorità lontana dagli occhi di tutti, una voce che esce come una melodia.
Daniela ha adottato Capoliveri e il paese l’ha accolta, trascorre la maggior parte dell’anno qui, sull’isola, prendendo da essa, giorno dopo giorno, tutti i colori e le sue sfumature che poi trasforma in immagini intense e vivaci.
Quando passo nei vicoli, nelle serate estive affollate e rumorose, e percorro veloce le scalinate, la vedo Daniela, sulle sedie colorate, in mezzo alle sue tele, che respira le stelle in Vicolo Piave, tra la folla sfrenata e la calma assoluta.
E ,a volte, mi sembra un luogo senza un tempo definito.
Una visita alla sua galleria significa trovare angoli e pensieri del mare elbano, racchiusi in un vaso di fiori alla finestra o nella scia gialla di un tramonto; vedere tramite altri occhi, proprio quelli di Daniela, angoli di vita quotidiana, colorata e silenziosa.
Daniela fa parte di un’associazione di artisti elbani, sempre attenta e propositiva, ma è là, nel suo atelier, tra pennelli e tamponi che esprime le sue emozioni.
Ancora non lo sa, ma presto le chiederò di fare un quadro prendendo spunto da una mia fotografia; che emozione sarebbe vederlo appeso in Vicolo Piave!
7 Responses to “Un tocco d’amore grande come il mare”