Capoliveri terra di minatori, terra di persone che hanno faticato una vita e che con il loro sudore hanno portato avanti per anni tutta l’economia del paese.
Un paese legato fino ai primi anni ’80 alla materia prima, alla natura grezza, alla moneta di quel tempo che era il minerale. Era questo a determinare la sopravvivenza di Capoliveri. Il minerale come una moneta, di valore.
Ma l’economia gira, i tempi corrono e le cose cambiano, tanto che adesso, come tutta l’isola d’Elba, il paese ha trovato nuove forme, nuovi modi per sopravvivere, una nuova moneta: il turismo.
Ecco che quei pezzi grezzi, colorati, dalle forme spesso irregolari, lucidi, opachi, spigolosi o lisci, diventano adesso merce da scambiare con i turisti. Non più altoforni, carriole e convio da portare da casa (e chissà poi la moglie che c’avrà messo in ‘sto convio); adesso la vecchia moneta ha bisogno di altri strumenti come la tradizione e la conoscenza del mondo minerario.
Così con tradizione e conoscenza da quarantacinque anni il negozio “Minerali Aurora” accoglie tutti gli appassionati e soprattutto gli esperti in cerca di pietre preziose. Ma il nuovo mercato impone di pensare anche ai turisti, a quelli che passano da via Roma, a Capoliveri, a quelli che non sanno niente della vita di minera, della morte in minera e delle gocce di sudore lasciate al Ginevro e al Calamita.
Aurora, moglie di Palmiro, racconta gli inizi e la storia della sua attività che è anche la metamorfosi di questa moneta:
Tutto nacque dalla necessità di costruire un lavoro nuovo in concomitanza con i cambiamenti che stavano verificandosi nel luogo e poi per mio marito era veramente una passione. Mio marito sperimentava la vita, ha lottato, ha fatto tanti lavori: ha lavorato in miniera al forno, documentato da mia figlia nel libro “Polvere”. E’ stato in Germania a Berlino per lavoro negli anni che hanno preceduto l’apertura dell’attività. Poi era estremamente socievole e faceva amicizia rapidamente, per cui sin dall’inizio abbiamo avuto amicizie tedesche che ci hanno aiutato: mostre in Germania, ditte per comprare gli accessori necessari per montare le collane. Facevamo tutto noi: collane col minerale grezzo, avevamo i macchinari per tagliare, bucare e molare le pietre. Montavamo anelli, portachiavi, collane, orecchini.
Eccola qui la nuova moneta: dal materiale grezzo si passa a parlare di minerale da “bucare”, “molare” di montare anelli, portachiavi, collane. Questo è quello che vuole la nuova economia del posto. E Aurora lo fa da quasi mezzo secolo:
Il negozio “Aurora” è stato aperto nel marzo del 1967. Palmiro mio marito ebbe l’idea di aprirlo dopo aver visto un negozio simile a Berlino. Fu, comunque, il secondo negozio del genere all’Elba, ci specializzammo da subito in minerali rari, prima elbani e poi di tutto il mondo.
Già, per il turismo, per lasciare la scelta ai visitatori si allarga l’offerta:
Abbiamo ancora tanti minerali rari, pietre da montare, gioielleria in oro e argento e tantissimi modelli di collane, bracciali ed oggettistica in pietre dure ma anche conchiglie e souvenir vari.
E una caratteristica precisa:
L’impostazione all’antica perché a mio marito piaceva l’abbondanza. Quindi la ridondanza nell’esporre la merce. Diceva che la gente vuole vedere e vuole avere grande scelta. C’è una tale abbondanza per cui anche il cliente deve avere un’occhio esperto ed un senso critico spiccato e deve saper guardare e saper scegliere: le pietre riflettono luce e colori e ti abbagliano ma danno anche energia e bellezza. Il cliente consapevole sarà premiato dalla qualità e dal prezzo. Solo noi possiamo mantenere prezzi cosi competitivi. Ce lo dicono i nostri clienti.
Il tutto fatto in famiglia, dall’idea alla gestione, come ai vecchi tempi:
Ci abbiamo lavorato io e mio marito ed anche i figli. All’inizio avevamo un’amica che ci dava una mano, una signora tedesca che abitava con noi e che si occupava anche della mia figlia di nove anni.