“Anna insegna a leggere a Maria” torna a Capoliveri

foto quadro

 

Torna a Capoliveri nell’antica chiesa della Madonna delle Grazie, dopo un attento e meticoloso restauro, il dipinto “Anna che insegna a leggere a Maria”. Un olio su tela di notevoli dimensioni   (2,40 x 1,70) che insieme ad altri quattro capolavori del passato, presenti all’Isola d’Elba, in tre anni è stato recuperato e restituito alla sua originaria bellezza.

Tutto è iniziato nel 2013 con il Crocifisso ligneo del XVII secolo – come ci racconta il giornalista Fabrizio Prianti – recuperato dalla restauratrice Monica Chiessi. Poi è stata la volta di tre importanti dipinti a olio su tela, il cui restauro è stato curato da Silvia Zecchini: l’ “Annunciazione”, del XVII secolo, la “Resurrezione” ( firmato e datato “Amedeo Frattini dipinse l’anno 1905”), un grande dipinto raffigurante la “Madonna con Bambino”, S. Andrea con la tipica croce a X e S. Mamiliano che porta al guinzaglio un piccolo drago alato (simbolo del paganesimo) ormai domato.

Il dipinto “Anna che insegna a leggere a Maria”, curato sempre da Silvia Zecchini, è stato restaurato sotto la direzione di Amedeo Mercurio, funzionario storico dell’arte della Soprintendenza alle Belle Arti di Pisa e Livorno. L’opera mostrava imperfezioni diffuse, a partire dalle lacerazioni della tela per arrivare ai depositi presenti sulla superficie pittorica in maniera così abbondante da renderla in gran parte illeggibile.

“Il consolidamento e l’integrazione pittorica sono stati indispensabili per la “salute” futura dell’opera stessa – precisa Fabrizio Prianti –  Sul retro della tela è stato effettuato un intervento minuzioso per fortificare le zone deboli (soprattutto le cuciture) con il sottilissimo filo di lione (tetex) e, successivamente, è stato applicato il bewa film con l’ utilizzo del termocauterio. In alcune zone è stato necessario eseguire un doppio intervento per essere più sicuri della resa a lungo termine. Eliminato lo sporco, eseguite con la necessaria cautela le operazioni di consolidamento, di risanamento, di pulitura e di ritocco, la tela seicentesca è risultata molto più brillante e i colori sono ritornati splendenti. Come si può notare dalle foto, il cambiamento prima/dopo è evidente”.

Il restauro di questo bellissimo dipinto del ‘600 così come la coeva cornice lignea sono stati finanziati, come negli altri casi, interamente dalla “Nykor Pilot Pen Italia” (con sede a Bologna), per volontà del suo Presidente, dott. Piero Tomassini, grande stimatore dell’Isola d’Elba.

“E’ giusto e doveroso sottolineare” conclude Fabrizio Prianti  “Che dell’intero ciclo di valorizzazione è stato interprete, con passione e competenza, il parroco di Capoliveri don Emanuele Cavallo il quale, dopo aver favorito in ogni modo l’avvio dell’intero programma di restauri, ha seguito con amorevole attenzione tutte le sue fasi. Ci auguriamo che il bel percorso culturale attuato a Capoliveri sia un esempio per procedere al restauro di tanti altri dipinti elbani, importanti e bisognosi di cure”.

 

 

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