Il pittore capoliverese Michelangelo Venturini è fra i vincitori della Biennale di Palermo e in questa intervista racconta se stesso e la sua passione
Per Michelangelo Venturini non c’è dubbio alcuno: dipingere significa liberare i propri sentimenti, le proprie emozioni, il proprio sentire; significa esprimere senza condizionamenti sé stessi.
La tela diventa così un viaggio, un’esplorazione dell’animo e il colore il modo con cui rappresentare tutto questo.
Michelangelo questa voglia di libertà l’ha tenuta dentro tutta la vita.
Da bambino di fronte ad una lavagna intonsa chiamato a disegnare una barca in mezzo al mare non esitò a dipingere di blu tutto lo sfondo perché il colore era il tutto. La sua interpretazione vera e autentica non fu capita allora, oggi, invece, ottiene consensi ovunque.
Così Michelangelo, pittore per passione, raccoglie riconoscimenti a Firenze, Verona, Genova, New York.
Compare su riviste specializzate di tiratura nazionale ed internazionale.
Partecipa a premi d’arte in tutta Italia e all’estero e a settant’anni esplode la sua vera natura: quella d’artista.
Sono stato tutta la vita artigiano e imprenditore
ci dice accogliendoci all’interno del suo Atelier nel cuore di Capoliveri a pochi passi dalla piazza del paese
Ma sentivo che avevo qualche cosa dentro da esprimere. Così, appena ho potuto sono tornato a dipingere, libero, senza condizionamenti. Per me – confessa – è stata una gioia immensa prendere pennelli e colori e dipingere insieme a mio nipote Niccolò: e’ stata e resta tutt’ora una delle cose più belle della vita
Michelangelo si esprime attraverso l’astratto, lì dà il meglio di sé e nascono opere che incuriosiscono, sorprendono, incantano.
Ma l’astrattismo – ci dice – non è un’invenzione è solo un modo diverso di vedere la realtà. Mi è capitato la prima volta guardando una foto donatami dall’amico Brubello Sardi, un’immagine della mia Elba fotografata da oltre 15.000 mt d’altezza. L’astratto era quello, era lì…noi non inventiamo nulla, tutto è astratto
I primi riconoscimenti – prosegue Michelangelo ripercorrendo la sua storia artistica – sono arrivati due, tre anni fa. Fui intervistato dal giornalista Andrea Prì per Sky, poi le immagini dei miei quadri incuriosirono la pittrice Carla Marini che mi spinse ad esporre a Padova. Da lì un susseguirsi di occasioni e i contatti con la EA editore
Michelangelo Venturini è fra i vincitori della “Biennale di Palermo” 2015, selezionato fra oltre 7000 artisti da tutto il mondo. L’opera con cui ha vinto è “Four Season” una miscellanea di colori, e pennellate che vanno dall’azzurro al grigio, al rosso intenso sprigionando luci e ombre.
Ora mi preparo per un altro appuntamento – ci dice – ad Aprile un mio quadro è stato selezionato per partecipare alla Biennale di Barcellona
Per questo artista elbano, di Capoliveri, un’altra grande, inattesa soddisfazione.