Un autunno dedicato ai più piccoli al Teatro Flamingo di Capoliveri con gli spettacoli teatrali per bambini voluti dall’Amministrazione Comunale di Capoliveri. Per il programma clicca QUI.
Il 6 dicembre, alle ore 15:30, le porte del teatro si spalancheranno per la rappresentazione della compagnia Teatro Studio di Grosseto che porterà in scena “C’era una volta…Buon Natale…”.
Abbiamo voluto fare due chiacchere con gli attori della compagnia per conoscere un po’ la loro storia e scoprire qualche anticipazione.
Ecco a voi in esclusiva cosa ci hanno raccontato!
Iniziamo con le presentazioni, come vi siete conosciuti e quando è iniziata la storia del Teatro Studio?
Il teatro Studio nasce intorno all’1988, come laboratorio di formazione e sperimentazione, a Grosseto, ma affonda le radici nell’esperienza del suo direttore artistico, Mario Fraschetti, attore e regista dell’avanguardia romana degli anni 70.
Animatore teatrale eclettico coltiva una profonda relazione sia con i movimenti artistici europei, sia con le tradizioni popolari locali, andando verso un sincretismo e un’apertura culturale e tecnica e del tutto particolare.
Questa tendenza è stata totalmente assorbita dagli attori e dagli animatori che si sono formati nell’ambito del Teatro Studio e le produzioni della Compagnia storica spaziano in campi e stili molto vari, proprio perché la ricerca, l’apertura, la curiosità, la volontà di operare con gli altri e per gli altri con linguaggi adatti a al pubblico e con l’intento profondo di dare messaggi importanti, di “fare cultura”, resta il centro pulsante di tutto il nostro lavoro.
Vi occupate di teatro sociale, teatro popolare, per ragazzi e molto altro ancora, quale sono le produzioni teatrali a cui siete più legati?
Ogni performance che nasce con intento civile o politico e che trova nell’arte il mezzo per denunciare, non può che essere un lavoro da amare.
Sono tante le nostre performances e i nostri spettacoli di impegno civile: si ricordano volentieri una degli esordi della Compagnia Teatro Studio, allora più laboratorio che Compagnia, sul caso di Silvia Baraldini. Bello spettacolo di impatto, con molti attori, un grande uccello nero mosso da terra, un’attrice-statua della libertà che veniva abbattuta…
Si ricorda l’ultima produzione, Migrazioni, del 2013, destinata agli spazi archeologici, dove senso civile, messaggio umanitario, teatro antico, drammaturgia moderna (da Eschilo a Erri de Luca) si sono fusi e hanno dato luogo ad un viaggio bellissimo, sia per gli attori che per gli spettatori. Per il Teatro Studio, ha rappresentato la fusione di tanti dei filoni e degli stili più cari, da sempre…
Certo che la lista delle cose che abbiamo amato sarebbe ben più lunga, ma l’ora è tarda!Spesso vi esibite tra le rovine di parchi archeologici e all’interno di siti culturali, quanto sono importanti le vostre performance in questi luoghi per valorizzare il fascino dei nostri luoghi d’arte?
Assolutamente importanti, c’è chi vi si reca solo in occasione di spettacoli in questi luoghi!
Troviamo interessante la nostra proposta perché si pone come intervento site- specific, cioè come uno spettacolo che non altera, ma anzi, ricava forza, sacralità e credibilità da questi luoghi; ci pare interessante perché il pubblico sente, vive e vede i luoghi così come sono: lavoriamo col sole, senza supporti tecnici o logistici di nessun tipo…impegnativo, per attori e pubblico…ma bellissimo.
Una volta in un parco geotermico, le Biancane, abbiamo dovuto rifare i costumi, la terra era calda e si bruciarono molte stoffe…bellissimo!
Laboratori per ragazzi, laboratori per le scuole qual è l’età giusta per approcciarsi al teatro?
Potremmo dire sempre; noi riteniamo che si debba cominciare dai sei anni, da quando si può capirne la “serietà”, non prima, benché non faccia male giocare al teatro a a quattro cinque anni.
Poi non è mai troppo tardi, purché ci sia molta apertura e un po’ di talento!
Se invece lo si fa per stare bene, allora sempre e comunque e in tutte le forme!
Per studiarne il linguaggio e diventare davvero attori, invece, il discorso cambia….vale quello che vale per tutte le professioni, qualche limite c’è!
A Capoliveri presentate uno spettacolo per bambini, dove prendete ispirazione per la realizzazione di scenografie che possano attirare l’attenzione degli spettatori più giovani?
In questo caso dalla natura e dalla magia-immaginazione. Le nostre scenografie sono sempre minime e volutamente solo evocative: crediamo nel teatro dell’attore che prevale sempre sulle scelte scenografiche.
Lavoriamo quasi sempre in quadratura nera, con pochi oggetti di scena.
Questa volta un minimo di scenografia aiuterà i bambini a sentirsi in un antico bosco reso magico dalle danze, dalla musica, dalle offerte di fuoco acqua e frutti che vi verranno fatte, dall’evocazione di antiche tradizioni, le tradizioni eterne del cuore, dell’incontro, dello scambio con la natura.
Cosa dovranno aspettarsi i piccoli spettatori e i loro accompagnatori con “C’era una volta… Buon Natale?”
Di riscoprire il gesto semplice del dono, di riscoprire che i doni della terra sono a disposizione di tutti, che ricevere o dare in dono una pietra è bellissimo, che sono belli anche i giochi che si comprano anche se c’è un po’ di truffa…che babbo natale dei super mercati è finto, ma il Babbo Natale dei nostri sogni va difeso anche prendendo a calci questi mascalzoni che hanno tentato di rubarlo…
I bambini capiscono tutto molto bene.
Saranno in parte direttamente coinvolti nell’azione scenica, avremo momenti di gran baccano, ma fa parte dell’essere e dell’agire insieme. Buon divertimento bambini
Ultima domanda su Capoliveri e l’isola d’Elba, conoscete il nostro borgo e siete mai venuti in vacanza sulle nostre spiagge?
Parlo personalmente, sono Daniela, attrice e Presidente del Teatro Studio: amo l’Elba, adoro Capoliveri, vengo ogni anno in estate, da dieci anni! Un altro attore della Compagnia, Luca, è turista centauro fisso dell’Elba!