Il Teatro regala sempre grandi emozioni.
La magia del sipario, il palcoscenico, il fascino dei costumi e dell’arte del recitare suscitano curiosità, trascinando lo spettatore verso un vero e proprio “viaggio” alla scoperta di storie, sentimenti, immagini nuove e diverse.
Questo vale per i grandi e ancor più per i bambini che restano affascinati dall’incanto del teatro ogni volta che possono vivere le emozioni dello spettacolo.
Spesso sarà capitato di chiedervi:
Chissà come saranno gli attori, tolte le vesti di scena?
Quale sarà il vero volto di chi impersona i protagonisti di tante storie narrate sul palcoscenico?
Oggi abbiamo deciso di darvi la possibilità di fare il grande passo e conoscerli.
Come? Con una semplice intervista che ci permetterà anche di capire meglio che cosa ci aspetterà nel prossimo evento in programma al Teatro Flamingo di Capoliveri sabato 22 novembre alle 10,30.
La Compagnia teatro dei Dis-occupati porterà in scena, per la gioia di grandi e piccini “FaRe Mi Fa Volare” e noi abbiamo deciso di saperne di più!
Seguiteci attraverso le domande che abbiamo rivolto a Monica Crotti e Massimo Cusato e scoprirete tante curiosità.
Buongiorno artisti! Come vi chiamate? Potete presentarVi ai nostri lettori?
La Compagnia Teatro dei Dis-occupati, nasce nel 2009. Fondata da Monica Crotti e Massimo Cusato uniti nella vita e nel teatro dal 2002, anno in cui abbiamo cominciato a lavorare come attori e registi e come maestri di teatro.E’ la prima volta che raggiungete l’Isola d’Elba? La conoscevate già? E Capoliveri l’avete mai vista ?
Sì, è la prima volta che raggiungiamo l’Isola d’Elba. Non abbiamo mai avuto il piacere di soggiornarci. Abbiamo visto qualche immagine su internet e Capoliveri ci sembra un bellissimo paese. Peccato non restare di più, ma non è detto che non ci torneremo con altri spettacoli o per fare una vacanza.Il teatro è un’esperienza coinvolgente, ma quando avete capito che il teatro era la Vostra passione?
Il teatro è entrato nella nostra vita fino dall’infanzia. Abbiamo seguito i primi corsi proprio negli anni della scuola primaria, fino alle scuole superiori. Poi Monica ha frequentato il Teatro “A l’Avogaria” di Venezia dove si è diplomata nel 2000. Io, dopo 4 anni di università, sono entrato all’Accademia Nazionale d’Arte drammatica “Silvio D’Amico”, dove mi sono diplomato nel 2000. Poi ci siamo incontrati e quella che era una passione comune ci ha uniti nel lavoro e nella vita.Quando avete deciso di mettere sù il Vostro gruppo artistico?
Nel 2009, dopo anni in cui avevamo lavorato come attori in un’altra compagnia teatrale di Roma, abbiamo deciso di creare una nostra realtà: una Family Theatre, dove nostro figlio, che ha ormai 5 anni e mezzo, è diventato il primo spettatore dei nostri lavori.A Capoliveri presenterete uno spettacolo per i bambini: perchè fare teatro per i piccoli?
Il teatro ragazzi fa parte della nostra professione. Insegniamo da 10 anni ai bambini, da quelli della Scuola dell’Infanzia fino ai ragazzi dei Licei. Fare degli spettacoli per bambini/ ragazzi ci appaga moltissimo; anche perché loro saranno il pubblico del futuro. Come scrive Gigi Proietti in “TUTTO SOMMATO Qualcosa mi ricordo” :… “Ricordo che quel mio metodo di recitazione … conquistò una fetta di pubblico nella quale io ho sempre creduto molto: i bambini. Quando si scrive per loro si tende sempre ad abbassare il livello, a trattarli come stupidi. E invece non bisogna mai dimenticarsi che sono persone in miniatura. Sono disponibili ad accettare tutte le follie che gli racconti, ma solo a patto che tutto torni, che tutto abbia una sua logica. Davanti a un’incongruenza, a un dettaglio senza senso, l’adulto arriccia il naso, ma spesso lascia correre e va avanti. I bambini, invece, interrompono il narratore e pretendono spiegazioni, lo subissano di perché. Peccato che crescano…”Come nasce una storia per teatro….vi impegna molto la sua ideazione e realizzazione?
“FARE MI FAVOLARE” è uno spettacolo di fiabe e racconti provenienti da posti lontani, luoghi in cui abbiamo portato il teatro tra il 2002 ed il 2007: Mato Grosso del Sud , Amazzonia, Malawi, Africa, Bali, Indonesia. Abbiamo rielaborato quei racconti, quei luoghi, le esperienze e le persone incontrate che hanno lasciato un segno indelebile in noi come persone, ma anche come attori.Cosa dovranno aspettarsi i piccoli spettatori e i loro accompagnatori con “FaRE Mi Fa Volare”?
Uno spettacolo “semplice”, come semplice è il teatro che abbiamo potuto vedere in questi paesi lontani, un racconto dove parole, musiche dal vivo, del nostro amico musicista Daniele Pittacci, ed immagini viaggiano insieme portando piccoli e grandi spettatori nel mondo di fiabe lontane, attraverso culture di cui spesso ignorano l’esistenza.Cosa dicono i protagonisti di Fare Mi Fa Volare agli spettatori elbani?
L’augurio è che questi racconti rimangano nei ricordi e nei cuori di tutti gli elbani che le ascolteranno e le vivranno insieme a noi. La speranza è che l’incontro tra generazioni possa stimolare la fantasia di tutti e possa far tornare bambini anche le mamme ed i papà presenti, invogliando questi ultimi a diventare, a loro volta, protagonisti di nuovi racconti e nuove fiabe da leggere o inventare con/per i propri figli. Spegnere più spesso la televisione per stare insieme viaggiando con la fantasia.