Qualche mese fa abbiamo pubblicato sul nostro blog due poesie di Bartolommeo Sestini dedicate una a Capoliveri e l’altra a Lacona.
I due scritti sono stati ripresi dalla raccolta Schitarrata all’Elba risalente alla pubblicazione del 1956 a cura della Tipografia Popolare di Portoferraio.
Oltre a consigliarvi di sfogliare questa magnifica raccolta, oggi volevamo riscoprire con voi tutti Bartolommeo Sestini e la sua importanza per l’Isola d’Elba.
Il medico farmacista Sestini è considerato uno dei personaggi più importanti della cultura elbana novecentesca che ha contribuito a rendere conosciuta l’isola d’Elba a livello nazionale ed internazionale.
Arrivato a Capoliveri giovanissimo, nel 1914, per dirigere la farmacia comunale, Bartolommeo si inserì fece presto parte di un gruppo di professionisti che dimostravano una forte passione per la letteratura.
In quegli anni il nostro poeta sposò una donna capoliverese, Giuseppina Fava, con la quale nel 1920 si trasferì, sempre per lavoro, a Firenze.
Durante la sua assenza dall’isola Bartolommeo ha continuato a scrivere poesie come Rami al vento, del 1920, e Parole lontane del 1934.
Tornò definitivamente sull’isola nel 1947 per terminare la carriera di farmacista, ed è questo il ricordo più vivo di Bartolommeo impresso nella memoria per i capoliveresi più anziani.
Grazie alle due raccolte Omaggio all’Elba e Perdio, 0’Elba?… le generazioni più giovani hanno potuto conoscere l’affetto e il forte attaccamento di Bartolommeo all’Elba, in particolare a Capoliveri e all’animo dei suoi abitanti.
Da ricordare la particolare vicinanza alla condizione dei minatori che lo hanno ispirato per i suoi scritti.
Nel 2012 la raccolta è stata ristampata da Edizoni Medea, arricchita da rare fotografie d’epoca.
Per realizzare questo post è stato di grande aiuto un post a proposito di Bartolommeo Sestini presente nel blog elbaisoladipoetienarratori.blogspot.it che vi consigliamo di visitare in quanto ricco di spunti molto interessanti.