Lacona, tra due ali di mare,
in sè custodisce il prisco
clima dell’isola sognabonda:
mite sogno di placidi
coloni che gettano all’onda
le loro reti e nei solchi
grano: ma ovunque
custodiscon la vigna tra fosso
e muretto, tra rupe e torrente.
Una villa tra gli eucalipti
– oasi di pace ottocentesca –
coltiva, come in un mito,
memorie di nobili menti:
nomi vivissimi ancora
nel cuore di tutti gli Elbani.
Forse è nella patriarcale
chioma del pino che aduna
le Muse dai silenzi
marini e montani, nel pino
di secoli colmo e d’incanto,
vigile come un Erma
incontro all’ombra rupestre
di Capo Stella, forse
è in quella grande chioma
immobile e solitaria
racchiuso il fiore
della beatitudine
che pochi eletti già
dei nuovi nidi di delizia
godono sopra dolci
scogliere, o incontro all’oro
delle sabbie che guarda
un po’ in disparte dal suo alto
trono la tua chiesetta,
Madonna della Neve.
Poesia tratta dal libro “Schitarrata all’Elba” di Bartolommeo Sestini, Tipografia Popolare Portoferraio